Alessandra Carloni, nasce a Roma nel 1984, dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2008 con la cattedra di Celestino Ferraresi e si laurea nel 2013 in Storia dell’arte contemporanea, presso l’Università “La Sapienza”. Dal 2009 al 2013 realizza mostre in tutta Italia a Roma, Milano, Napoli, Trieste e Firenze e si dedica anche all’arte urbana con interventi su muri in diverse città, tra cui la stazione di Pavona.
“Esistenze in bilico in città sospese, seppur ciascuno di noi è elemento necessario del puzzle, una domanda in continua ricerca di risposta. Il lavoro artistico di Alessandra Carloni coglie poeticamente i disagi della contemporaneità, dandone un’impronta fantastica: un racconto pittorico immaginifico della dimensione apocalittica che stiamo vivendo in questo periodo storico, in cui, seppur il caos sembri inevitabile, destarsi è possibile… è solo necessario volerlo”. Claudia Garro (critica d'arte)
La stazione di Pavona venne costruita nel 1902 a servizio di un centro prettamente agricolo. A partire dagli anni ’50 attorno alla strada ferrata, come anticamente accadeva sulle vie di navigazione, si è sviluppato un intero paese, che oggi conta circa 13.500 abitanti.
La linea ferroviaria Roma-Velletri è tra le più antiche d’Italia. Il 7 novembre 1846 venne emanata la Notificazione per la costruzione di 4 linee ferroviarie tra cui appunto la Roma-Velletri-Segni-Frosinone-Ceprano, dove si ricongiungeva con la rete ferroviaria dello Stato confinante, il Regno delle due Sicilie, per raggiungere così Napoli.
La concessione venne affidata ad una società romana che risultata inadempiente cedette la concessione ad una società francese. Dal 1858 questa divenne “Società privilegiata Pio-Latina delle strade ferrate da Roma a Frascati e da Roma al confine napolitano” e nel 1856 apriva il tratto da Roma-Porta Maggiore a Ciampino, il 1º agosto del 1859 quello fino a Cecchina. Il 1º dicembre 1862 furono aperti i successivi, fino a Velletri, Segni e Ceprano ma a cura della Pio-Centrale che era subentrata. La ferrovia fu inaugurata interamente, per la parte pontificia il 1863 da papa Pio IX, costituendo parte del primo collegamento ferroviario fra Roma e Napoli (via Velletri, Segni, Frosinone, Cassino e Caserta) ma venne aperta al pubblico solo dal 1º dicembre dello stesso anno. La linea era a semplice binario con sede predisposta per il raddoppio, che non venne mai interamente realizzato.
Anno 1863, immagini di Pio IX sul treno papale alla stazione di Velletri.
Nel 1864 venne raddoppiato il binario fino a Ciampino e nell'estate dello stesso anno la proprietà passò alla nuova Società per le strade ferrate romane. In seguito al dissesto economico della società, la linea passò in gestione provvisoria e nel 1885 venne integrata nella Rete Mediterranea, gestita dalla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo. Dal 1905, anno della nazionalizzazione delle ferrovie, è gestita dalle Ferrovie dello Stato Italiane.
Nel 1892 fu attivata un'importante variante fra Ciampino e Segni, tuttora utilizzata per collegare Roma e Napoli via Cassino. La Roma-Velletri divenne quindi una linea complementare di prima categoria e alla fine dello stesso anno connessa alla nuova linea per Terracina. La linea è stata percorsa da locomotive a vapore dall'origine fino al 1948, anno dell’elettrificazione.
Stazione di Pavona negli anni '60 (foto concessa dalla Famiglia Gragnola)
Verso la metà degli anni sessanta, con la crescente concorrenza del traffico su gomma, la città di Velletri si vide privare del collegamento con Segni e con Terracina, diventando così capolinea.
Nel 2000, in occasione del Giubileo, vengono apportate delle modifiche alla linea. Viene aggiunta la fermata di San Gennaro e le fermate di Pavona e Lanuvio, vengono trasformate in stazioni, con doppio binario per permettere l'incrocio fra i convogli.
Oggi è la principale linea ferroviaria dei Castelli Romani, frequentata ogni giorno da migliaia di pendolari.
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