Al km 45 di via Nettunense si trova un arcobaleno colorato, all'interno del cancello si sentono risate e gridolini di gioia, al mattino si vedono grembiulini colorati che corrono nel cortile. La scuola Pio XII da così il benvenuto a chi entra a Pavona, come se fosse la metafora stessa di un paese dall'identità giovane e in crescita, che guarda al futuro con fiducia.
La scuola nasce nel 1948, nell’immediato dopoguerra, quando Pavona era ancora un agglomerato di poche case intorno alla stazione, in mezzo alle campagne coltivate. Proprio quando migranti da altre regioni italiane arrivavano alla ricerca di lavoro, con il desiderio di una vita migliore.
Papa Paolo VI, del quale ricorre la canonizzazione proprio in questo periodo, seppe seminare il seme della fede per far crescere il bene, individuando nella Scuola il fulcro sociale e religioso di quel piccolo centro che stava nascendo.
La Scuola muove i primi passi rispondendo all’esigenza del tempo: costruirsi una vita migliore. Si propone, quindi, come luogo di formazione professionale così che giovani e ragazzi che avevano seguito la loro famiglia in cerca di lavoro potessero avere l'opportunità di apprendere un mestiere.
“La primavera della vita è il tempo di seminare con frutto”. Così la Santa Paola di Rosa parlava alle sue Ancelle della Carità e le indirizzava verso il servizio educativo. Paolo VI formato da questa scuola, affida la Scuola di Pavona alle cure amorevoli delle Ancelle della Carità così che la nuova e fragile identità del paese potesse trovare una guida materna per il futuro.
Domenica si è festeggiato il 70° compleanno dell'attività delle Ancelle della Carità a Pavona con una mostra fotografica che ricorda gli anni pionieristici della cittadina, facendo tornare indietro con la memoria agli anni spensierati della fanciullezza, nel luogo in cui si è formata la comunità e l'identità del paese.
La redazione augura alla scuola i migliori auguri per un futuro da costruire a misura di bambino.