Il nuovo Piano Rifiuti del Lazio 2019/2025 approvato dal Consiglio regionale punta, secondo le intenzioni dell’assessore Valeriani, alla riduzione della produzione dei rifiuti, sostegno alla raccolta differenziata, equilibrio impiantistico, adottando soluzioni meno impattanti e puntando allo sviluppo dell’economia circolare.
La Regione ha suddiviso la gestione dei rifiuti urbani in 5 Ambiti territoriali ottimali (Ato), coincidenti con i territori delle 5 province, che dovranno essere autonome nel trattamento e nello smaltimento, secondo i principi di autosufficienza e prossimità.
Proprio su questo aspetto si è incentrato il dibattito, che ha visto contrapposti quanti difendevano lo status quo, che vede Roma scaricare sulla provincia i propri rifiuti, e coloro che ritengono che Roma debba intraprendere un percorso virtuoso fatto di raccolta differenziata e chiusura del ciclo all’interno dei suoi confini. Alla fine anche se non è passato l’emendamento che prevedeva un ambito specifico per Roma è stato comunque sancito il principio della prossimità al luogo di produzione del rifiuto. Se la differenziata a livello regionale è ancora al 47,3%, dipende principalmente dal ritardo di Roma. Il Piano rifiuti mira a raggiungere il 70% di raccolta differenziata nel Lazio entro il 2025, e per raggiungerlo occorre responsabilizzare il capoluogo.
Nel prossimo triennio verranno investite ulteriori risorse, pari ad oltre 50 milioni di euro, per sostenere i Comuni nell'applicazione della Tarip, nella creazione di isole ecologiche e di centri di compostaggio. Saranno promosse agevolazioni per imprese e Comuni che riducono la produzione di rifiuti, verrà favorita la realizzazione di centri per il riuso, oltre ad una serie di misure e di iniziative per tutte le tipologie di rifiuti.
Sulla scorta della delibera sulla Qualità dell’Aria, inoltre, la Giunta regionale ha deciso la dismissione dell’impianto di termovalorizzatore di Colleferro, assegnando a LazioAmbiente la progettazione di un presidio industriale, in cui dovrebbe essere possibile eseguire processi di lavorazione a freddo per estrarre risorse dai rifiuti in uscita dai Tmb.
Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti, ha dichiarato in una nota che “con il nuovo Piano Rifiuti del Lazio non ci sono più alibi e ogni Comune è chiamato a fare la propria parte per garantire la sostenibilità e l’autosufficienza di ciascun ambito territoriale. La riduzione dei rifiuti e una migliore gestione dell’intero sistema sono i punti cardine del Piano. È per questo che anche la città di Roma dovrà dotarsi di un numero di impianti di trattamento e smaltimento adeguato per assicurare la sua autonomia. Lo stesso obbligo di autosufficienza e impiantistica che varrà per il territorio della Provincia di Roma, come si è stabilito con l’approvazione del subemendamento proposto dall’Assessore Valeriani che ha fatto sintesi di tutte le richieste che sono venute da più parti, pure da una parte della minoranza. È ora che anche la sindaca Raggi si prenda le sue responsabilità per una corretta gestione dell’intero ciclo dei rifiuti capitolini. Roma merita soluzioni concrete, con il Piano Rifiuti viene tracciata una strada, al Comune di Roma non resta che seguirla”.
Il consigliere Marco Cacciatore, del gruppo misto, auspicava maggior coraggio nel prevedere già nel piano la progressiva dismissione di alcuni impianti di trattamento dei rifiuti, di pari passo con l’incremento della raccolta differenziata, tenendo conto anche del prezzo pagato dai territori che per decenni hanno sopportato la presenza di impianti inquinanti, secondo un principio di equità. Per tale motivo ha votato contro, ma si dice comunque “soddisfatto che sia stato recepito il principio sull’autonomia della città di Roma e dei Comuni della provincia, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Le Amministrazioni comunali avranno come unica soluzione quella di aumentare la differenziata, rendendo più leggero il trattamento e vivibili i territori”, così conclude la dichiarazione di Marco Cacciatore.
“Un risultato di cui andiamo fieri ed orgogliosi, arrivato dopo diversi giorni di dibattito su ogni singola tematica: un segnale importante per la vitalità del Consiglio regionale”, questo il commento di Daniele Ognibene, capogruppo Liberi e Uguali. “Questa approvazione è un grande passo avanti per la Regione Lazio – specifica Ognibene – che si pone l’obiettivo di avere meno rifiuti attraverso una catena di riciclo più sostenibile ed economica. I rifiuti, come nel resto d’Europa, devono diventare una risorsa e non un problema. Questo è un piano che punta all’autosufficienza e alla sostenibilità del territorio del Lazio”.
I Comitati di Quartiere di Pavona e Albano ritengono che i comuni dei Castelli dovrebbero puntare ad una gestione integrata dei rifiuti, per raggiungere quelle economie di scala che gli consentirebbero di dotarsi di impianti di trattamento pubblici, controllando così l’intero ciclo ed evitare il cosiddetto fenomeno della “cattura del regolatore”, in cui l’ente pubblico finisce per favorire il privato che dovrebbe regolare.
In proposito dopo i diversi casi illeciti che si sono registrati nella gestione del ciclo dei rifiuti si è deciso di inserire tra gli obiettivi specifici del Piano anche il rafforzamento delle attività di controllo e di vigilanza in materia di tutela ambientale e misure per la legalità e la sicurezza in collaborazione con gli enti preposti: Arpa Lazio, Asl, Carabinieri Forestali ecc.